STORIA DELLA CAMPANIA

Dizionario biografico dei legionari fiumani provenienti dalla Campania

di Angela Antonucci

Nacque a Bisaccia (Avellino) il 2 agosto 1897 da Michele e Rosa Maria Cerasuolo. Di mestiere contadino. Alto 1. 58 m, capelli neri, lisci e occhi grigi, viso regolare, baffi neri, una cicatrice sulla guancia sinistra, colorito bruno. Si arruolò come volontario nei reparti fiumani nel dicembre 1919, presso la Legione Sernaglia, nell’VIII Reparto d’assalto (comandato dal maggiore Giuseppe Nunziante), Compagnia Cavazuccherina, ove prestò servizio fino al 6 maggio 1920, guadagnandosi: a) una medaglia per la campagna italo-austriaca; b) una croce di guerra con tre stellette; c) una medaglia con nastrino nero per la campagna di Fiume. Fu ferito in combattimento. Nonostante ciò gli riuscì difficile dimostrare la sua effettiva presenza tra le milizie fiumane, non avendo altro documento che lo attestasse se non la tessera di riconoscimento, numero 9769. Pertanto dovette attendere il 17 settembre 1939 per la felice conclusione della pratica a suo nome, dopo aver versato la somma di lire 6 e aver prodotto il foglio di congedo, firmato dal colonnello Virgilio Calderari, insieme ad una attestazione firmata dal tenente Pier Luigi Pansera (in Lecce, il 6 agosto 1934) e corredata da saluti personali per il capoufficio Manlio Verde Aldrighetti.

Fonti

• Gardone Riviera (BS), Archivi del Vittoriale degli Italiani, Archivio Fiumano, serie legionari, cartella 1095, ex “15/1198” «Antonio Solazzo», docc. 12 / cc. 13: «Richieste del Distretto militare di Avellino d'informazioni sull'appartenenza alle Milizie fiumane di Antonio Solazzo; tessera militare di riconoscimento; attestazione probatoria; lettera con dati statistici e sul servizio militare prestato; copia della dichiarazione integrativa; note dell'Ufficio stralcio milizie fiumane; ricevuta di vaglia postale. Fascicolo nominativo. Legionari Pratiche definite - Cartella 15/1198 1920 - 1934».

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Hinc felix illa Campania est, ab hoc sinu incipiunt vitiferi colles et temulentia nobilis suco per omnis terras incluto, atque (ut vetere dixere) summum Liberi Patris cum Cerere certamen. Hinc Setini et Caecubi protenduntur agri. His iunguntur Falerni, Caleni. Dein consurgunt Massici, Gaurani, Surrentinique montes. Ibi Leburini campi sternuntur et in delicias alicae politur messis. Haec litora fontibus calidis rigantur, praeterque cetera in toto mari conchylio et pisce nobili adnotantur. Nusquam generosior oleae liquor est, hoc quoque certamen humanae voluptatis. Tenuere Osci, Graeci, Umbri, Tusci, Campani.
[Plinius Sen., "Nat. Hist." III, 60]