Dizionario biografico dei legionari fiumani provenienti dalla Campania
di Angela Antonucci
Nacque il 14 aprile 1899 ad Aversa (Caserta) da Pietro e Antonia Nicolò. Visse quasi sempre a Caserta, nella casa paterna sita nella frazione di Briano. Ricevette un’istruzione di base che gli consentì di leggere e scrivere correntemente, pur non annoverando alcun titolo di studio. Lavorava come muratore quando il 9 maggio 1917, all’età di diciotto anni, venne registrato come soldato di leva di prima categoria presso il distretto militare di Caserta. Il 29 giugno 1917 partì «per il territorio dichiarato in istato di guerra», incardinato nel deposito del 94° reggimento di Fanteria. Il 14 novembre 1917 transitò nelle file del 25° reggimento di Fanteria. Il 1° marzo 1918 fu trasferito temporaneamente nel battaglione complementare della brigata “Bergamo”. Il 30 marzo 1918 tornò nei ranghi del 25° reggimento di Fanteria, venendo promosso caporale il 15 giugno. Cessò di far parte «del territorio dichiarato in istato di guerra» il 1° gennaio 1919. Il 7 febbraio 1919 da Genova s’imbarcò su una nave diretta alla volta della Tripolitania. Dopo tre giorni di navigazione sbarcò a Tripoli il 10 febbraio. Il 25 settembre 1919 ripartì da Tripoli, giungendo tre giorni dopo nel porto di Brindisi. Il 4 ottobre 1919 fu promosso caporalmaggiore. Il 20 febbraio 1920 fu «dichiarato disertore perché si era allontanato arbitrariamente dal Corpo di appartenenza per recarsi a Fiume». Per le imprese militari compiute da volontario nel XXII reparto d’assalto “Serenissimo”, sotto il comando del tenente Giuseppe Carpinelli, fu promosso al grado di sergente il 20 maggio 1920. Per tutta la permanenza a Fiume si comportò da valorosissimo e degnissimo legionario, tuttavia pochi giorni prima del “Natale di Sangue” dovette recarsi con premura a Caserta, al capezzale della madre morente. Non fece in tempo a vederla in quanto, appena giunto alla stazione ferroviaria di Caserta, venne arrestato e ricondotto a Trieste per essere interrogato riguardo ai fatti di Fiume. Rilasciate le dovute dichiarazioni, gli fu concesso di tornare a casa, ma era ormai troppo tardi, essendo la madre spirata da poco. Fu reintegrato nella riserva dell’Esercito come soldato di seconda categoria e in data 12 settembre 1927 gli fu conferita la croce al merito di guerra nr. 295261, concessa dal Ministero della Guerra. Successivamente convolò a nozze e nell’agosto 1934 cercò di ottenere copia del foglio di congedo delle Milizie legionarie fiumane, unitamente alla convalida del grado di sergente, in modo da poter ottenere benefici economici che gli avrebbero consentito di poter sfamare la propria famiglia. Sia la copia del foglio di congedo sia la convalida al grado di sergente gli vennero negate per questioni burocratiche, mancando gli attestati a firma dei tenenti Giuseppe Carpinelli e Raffaele Tonacci. Ottenute le certificazioni e del tenente Carpinelli e del tenente Tonacci, il quale sinteticamente dichiarò che «Il signor Paolo Cuomo partecipò all’impresa di Fiume fin dal mese di ottobre 1919 col XXII Reparto d’Assalto e in tale occasione si dimostrò fedelissimo legionario. È un giovane dotato di nobili sentimenti patriottici per cui lo ritengo meritevole della massima stima», restava da appurare l’effettiva data del congedo. Infine, per colmo di sventura, il presidente dell’Associazione combattenti fiumani Nino Host Venturi, che avrebbe dovuto convalidare l’incartamento, fu chiamato a Roma per obblighi derivanti dall’elezione a sottosegretario alla Marina mercantile presso il Ministero delle Comunicazioni e la questione rischiò di trascinarsi per le lunghe. Finalmente, nel 1935 il foglio del congedo fiumano arrivò. Ad ottobre dello stesso anno, arruolatosi volontariamente nella VI divisione “Tevere” delle Camicie nere, era in partenza per la guerra d’Etiopia, con destinazione Addis Abeba, quando scrisse per l’ennesima volta all’Ufficio stralcio delle Milizie legionarie fiumane al fine di ricevere la convalida del grado di sergente, con relativa documentazione. Certo, per ovvi motivi, di non essere presente quando sarebbero arrivati gli agognati documenti, lasciò per proprio recapito l’indirizzo dell’abitazione paterna. Fu la moglie Carmela nel gennaio 1936 a ricevere i documenti richiesti e a lungo attesi, mentre Paolo era in Etiopia. Raggiunto il grado di vice-caposquadra delle Camicie nere, il 28 agosto 1939 scrisse per l’ultima volta alla sezione fiumana della Federazione nazionale combattenti: «Il legionario Paolo Cuomo, già appartenente al 22° Reparto d’Assalto “Serenissimo”, tuttora effettivo nella IV compagnia del 15° battaglione Camicie nere in Addis Abeba, in ricorrenza del 20° anniversario della Marcia su Ronchi, con ferrea fede fascista invia un cordiale e cameratesco saluto, nonché un fervido alalà. Sempre pronto per i più alti destini della grande Italia fascista».
Fonti e bibliografia
- Gardone Riviera (BS), Archivi del Vittoriale degli Italiani, Archivio Fiumano, serie legionari, cartella 20/1528 «Paolo Cuomo».
- Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale, Laterza, Roma 1982.
- Angelo Del Boca, Gli italiani in Libia. Tripoli bel suol d'amore (1860-1922), Mondadori, Milano 1993.
PAGE CREATED BY ANGELA ANTONUCCI | STORIADELLACAMPANIA.IT © 2020
Hinc felix illa Campania est, ab hoc sinu incipiunt vitiferi colles et temulentia nobilis suco per omnis terras incluto, atque (ut vetere dixere) summum Liberi Patris cum Cerere certamen. Hinc Setini et Caecubi protenduntur agri. His iunguntur Falerni, Caleni. Dein consurgunt Massici, Gaurani, Surrentinique montes. Ibi Leburini campi sternuntur et in delicias alicae politur messis. Haec litora fontibus calidis rigantur, praeterque cetera in toto mari conchylio et pisce nobili adnotantur. Nusquam generosior oleae liquor est, hoc quoque certamen humanae voluptatis. Tenuere Osci, Graeci, Umbri, Tusci, Campani.
[Plinius Sen., "Nat. Hist." III, 60]
Dizionario biografico dei legionari fiumani provenienti dalla Campania
Storia della Campania. Risorse in rete per la storia del territorio e del patrimonio culturale
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241686 | DOI 10.5281/zenodo.3901238
COME CITARE | CODICE ETICO | NORME REDAZIONALI | CREDITI E CONTATTI