Brescia, Vincenzo

Dizionario biografico dei legionari fiumani provenienti dalla Campania

di Camillo Contenti

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Nacque a Solofra (Avellino) il 1899, da Giuseppe e Teresa, originari di Catanzaro. Fu un ragazzo del ’99, l’ultima leva dei 265 mila giovani chiamati a combattere, dopo la disfatta di Caporetto, nella Grande Guerra e che contribuirono in modo decisivo alla vittoria distinguendosi particolarmente nella battaglia del ‘‘Solstizio’’ ed in quella, conclusiva, di Vittorio Veneto. Fatto prigioniero dagli austro-ungarici, si dimostrò pronto, da poco rilasciato, ad arruolarsi come volontario nelle appena costituite Forze Armate della Reggenza Italiana del Carnaro. Militò, con il grado di sergente, nel XXII reparto d’assalto. Esigue e discordanti sono le notizie che lo riguardano. In una missiva datata 27 maggio 1941 inviata da Armando Bruzzese, responsabile della sezione di Catanzaro dell’Associazione Nazionale Combattenti, alla Federazione Provinciale di Fiume, venne richiesta, a nome di Vincenzo Brescia, la concessione della Medaglia commemorativa di Ronchi in quanto il legionario affermava di aver partecipato alla spedizione che, l’11 settembre del 1919, al comando di D’Annunzio, partì dal piccolo centro della Venezia Giulia per occupare la città di Fiume, negata all’Italia dal Trattato di Parigi. A comprova dell’impresa fu unita copia di tessera a suo tempo rilasciatagli. Da altro documento risulta invece che Vincenzo Brescia fu assunto in forza al XXII reparto d’assalto il 19 settembre del 1920, data successiva alla marcia in questione. L’otto agosto 1941 il capo dell’Ufficio Stralcio Milizie Fiumane, Eufemia Tucca, comunicò che, per sopravvenute esigenze tecnico-finanziarie, si era costretti a sospendere ogni lavoro inerente all’istruttoria delle domande intese ad ottenere il riconoscimento del servizio prestato nelle disciolte Milizie legionarie Fiumane. Appassionante, nostalgica e triste è la lettera di aiuto che il Brescia inviò a «S. Altezza il Principe di Montenevoso, nostro invitto comandante Gabriele d’Annunzio» nel 1932. Il legionario, in evidente stato di disagio fisico ed economico, manifestò al suo comandante di una volta tutto il dolore che una vita grama gli riservava, invocando soccorso morale e materiale per sé stesso e per altri legionari caduti in miseria, gli stessi che pochi anni prima risposero ‘‘presente’’ alla sua chiamata e che, con lui, dando prova di coraggio ed amor patrio, compirono la splendida impresa.

Fonti

Gardone Riviera (BS), Archivi del Vittoriale degli Italiani, Archivio Fiumano, Serie corrispondenze, cartella 630 « Vincenzo Brescia», docc. 2 /cc. 2, «Lettere; fotografia. Fascicolo nominativo».
Gardone Riviera (BS), Archivi del Vittoriale degli Italiani, Archivio Fiumano, Serie legionari, cartella 483 «Vincenzo Brescia», «Tessera militare di riconoscimento; richiesta dell'Associazione nazionale combattenti, Federazione provinciale di Catanzaro, di informazioni sul rilascio del brevetto della medaglia commemorativa della Marcia di Ronchi a nome di Brescia Vincenzo; sollecito e nota di risposta dell'Ufficio stralcio milizie fiumane. Fascicolo nominativo. Legionari Pratiche non definite. Cartella 4 BOA-BUZ. Tessera militare di riconoscimento in copia fotografica».

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Hinc felix illa Campania est, ab hoc sinu incipiunt vitiferi colles et temulentia nobilis suco per omnis terras incluto, atque (ut vetere dixere) summum Liberi Patris cum Cerere certamen. Hinc Setini et Caecubi protenduntur agri. His iunguntur Falerni, Caleni. Dein consurgunt Massici, Gaurani, Surrentinique montes. Ibi Leburini campi sternuntur et in delicias alicae politur messis. Haec litora fontibus calidis rigantur, praeterque cetera in toto mari conchylio et pisce nobili adnotantur. Nusquam generosior oleae liquor est, hoc quoque certamen humanae voluptatis. Tenuere Osci, Graeci, Umbri, Tusci, Campani.
[Plinius Sen., "Nat. Hist." III, 60]

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Storia della Campania. Risorse in rete per la storia del territorio e del patrimonio culturale
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241686 | DOI 10.5281/zenodo.3901238

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